Dipinti fiamminghi, veneziani, fiorentini, romani, padovani.
La pinacoteca di Antiquaria Padova racconta la storia dell’arte fino a domenica 20 settembre alla Fiera di Padova, sopra trumeau, tavoli, divani e accanto a vasi di vetro, cristalli, ceramiche, argenti, tappeti e oggetti di ogni età. Il gusto dell’antico che rivive grazie a 80 prestigiosi antiquari di 27 province italiane, ma anche di Svezia, Inghilterra e San Marino, è disponibile ai visitatori dalle ore 10 alle 20 nella prima esposizione fieristica rivolta al pubblico in Italia dopo il lockdown.

Veneto in testa nel numero di antiquari che hanno voluto esserci, con 32 presenze seguiti da 11 lombardi, 10 toscani, 6 piemontesi, 5 emiliani e via via quelli delle altre regioni.
Le proposte vanno dalle più antiche, come il cofanetto reliquiario realizzato a Limoges tra il 1180 e il 1230 e la coppa di vino del Duecento francese formata da un pezzo unico di avorio intagliato e raffigurante la guerra dei cent’anni, fino alle tele di Sironi, ai disegni di Fortunato Depero, al prezioso bozzetto da 250.000 euro regalato nel Natale 1939 da Massimo Campigli al rettore dell’Università di Padova, ai quadri di Giorgio de Chirico, passando per Palma il Giovane, Padovanino, Ruschi, Puligo, ma anche per le opere di ebanisti come gli allievi fiorentini dei Falcini, dello scultore vicentino Orazio Marinali e quelle del maestro vetraio Emile Gallè. Ci sono scarpette in broccato della Serenissima, cucine francesi di fine ‘800, piatti da portata in argento dell’argentiere inglese che lavorò per lo zar Pietro il Grande e per re Giorgio II, la tela di un cuscinetto inglese del Cinquecento (valore 5.000 euro) e perfino due guardaroba della casa romana di Giorgio Almirante.

Curiosità e preziosità che raccontano le opere di tanti artisti e la vita di tanti europei (e asiatici) vissuti negli ultimi 900 anni. Tutti prodotti certificati e garantiti dalla qualità degli antiquari selezionati.