La XXVII edizione di Antiquaria Padova si chiude positivamente, con un risultato che, alla vigilia, considerata la situazione generale del mercato, non era affatto facile, né scontato: i visitatori che sono passati per le casse del Padiglione 11 della Fiera di Padova da sabato 15 marzo a oggi sono stati il 15% in più rispetto allo scorso anno.
In un momento davvero delicato per l’intero settore fieristico, la storica mostra-mercato promossa dalla società padovana Nord Est Fair ha saputo rispondere alla crisi mantenendo alto il livello qualitativo, proponendosi al contempo ai visitatori con un’offerta diversificata, capace di soddisfare il collezionista più esigente o più semplicemente il visitatore che desideri arredare la propria casa con gusto e originalità. Quest’anno la selezione proposta dagli antiquari in fiera a Padova era straordinariamente ricca, a cominciare dagli imponenti mobili antichi, dal formato e dalle dimensioni variabili, per passare ai dipinti di grandi maestri italiani del passato, alcuni dal valore inestimabile, fino a oggetti più piccoli ma non per questo meno preziosi, come gli splendidi argenti, le elaborate cornici, i vetri da collezione o le raffinate ceramiche.
Buono anche il volume d’affari, considerata la situazione generale, tutt’altro che rosea, del mercato dell’antiquariato: in fiera si sono visti quest’anno, accanto agli amanti dell’antico e ai collezionisti “storici” che non mancano mai all’appuntamento con Antiquaria, anche alcuni investitori stranieri, provenienti in particolare dall’Est. «Negli anni passati diverse sono le fiere e le manifestazioni di settore che hanno chiuso i battenti – spiega Nicola Rossi, direttore artistico della mostra-mercato – la capacità di “tenuta” di Antiquaria, che è a oggi l’unica fiera di antiquariato di dimensioni significative nel territorio nordestino, risiede nella conferma da parte di galleristi, collezionisti e appassionati, i quali continuano a riconoscere nella nostra proposta, anche in un momento di crisi, un riferimento importante e un appuntamento irrinunciabile».
Un segnale confortante in questo senso arriva dall’ultima indagine Nomisma sull’andamento del settore, che mostra come nel nostro Paese le fiere vadano assumendo un peso crescente nel processo di intermediazione nel mercato dell’arte, mentre diminuiscono gli antiquari che scelgono di rivolgersi alle case d’asta.