«Quando siamo partiti nel 1985 la nostra è stata una bella sfida, perché eravamo appena nati e dovevamo misurarci con altre mostre importanti e già affermate nel panorama nazionale. In questi anni siamo sempre riusciti a rispondere alle sfide di un mercato che è molto cambiato, cercando di innovare e di proporre contenuti nuovi ad ogni edizione, tanto che oggi siamo rimasti come l’unica Fiera del Triveneto». Così Nicola Rossi, direttore artistico di Antiquaria, presentando questa mattina in conferenza stampa i contenuti della XXVIII edizione della fiera dedicata all’antiquariato. Fra le novità di quest’anno, la forte presenza del gioiello, riallacciandosi alla lunga e felice tradizione di Padova e della sua scuola di Ponte Molino, e l’inserimento di alcune proposte di arte contemporanea. I collezionisti di pezzi vintage quest’anno, per la prima volta, potranno inoltre trovare una selezione capi anni Settanta dei grandi marchi della moda italiana e francese.

«L’antiquariato – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Padova Flavio Rodeghiero -  affonda le sue radici in tempi lontanissimi, se pensiamo ad esempio che gli stessi romani collezionavamo bronzetti etruschi, spinti da una ricerca profonda del bello. La stessa ricerca che oggi muove chi sceglie di acquistare un pezzo di antiquariato, compiendo un gesto che solo a prima vista potrebbe sembrare come un atto privatistico, ma che in realtà ha un valore collettivo: a proposte come Antiquaria Padova opere di enorme valore possono essere circuitate velocemente e arrivare anche a un vasto pubblico».

«Antiquaria Padova – ha affermato l’ad di PadovaFiere Daniele Villa - con la sua continua spinta all’innovazione e ricerca di nuove formule per rispondere alla domanda del mercato è una fiera che ben si sposa con il rinnovamento in atto a PadovaFiere».