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Tripudio Serenissimo alla 35^ Antiquaria Padova

Significativa anche la presenza di manufatti dal Medioevo agli anni Settanta

 

(Padova 23.3.2019) Un

tripudio di opere d'arte, mobili, pizzi buranesi e lampadari della Venezia del Sette- Ottocento, ma anche preziosissimi manufatti medievali, ispano -moreschi e dei Templari, ritratti olandesi, servizi d'argento martellato con finiture in avorio di epoca fascista, vedute venete, piatti della "Vecchia Ginori" e collane in corallo sardo di inizio '800 o in zaffiri dei primi Novecento. Da oggi a domenica 31 marzo 80 antiquari italiani fanno a gara per sorprendere il pubblico di appassionati che fin dalle prime ore ha gremito il padiglione 1 della Fiera di Padova per la 35^ edizione di Antiquaria Padova, la principale rassegna del settore nel Nordest e una delle più importanti d'Italia.

Inaugurata dall'assessore regionale veneto allo Sviluppo economico Roberto Marcato, dal vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni, dal presidente Geo Andrea Olivi e dal consigliere Giovanni Totti della Camera di Commercio di Padova, la mostra - mercato, con il Direttore Artistico Nicola Rossi che dal 1985 porta avanti questa sfida attraversando qualsiasi crisi, vede per la prima volta la presenza di tutti i 17 antiquari padovani "A dimostrazione che il settore è intenzionato più che mai a proporsi sia come promotore del valore culturale dell'antiquariato sia come valida espressione dei cosiddetti beni rifugio al pari dell'oro, dell'arte e del mattone".

Gli antiquari provengono da 12 regioni più la Repubblica di San Marino e tra loro ci sono nomi molto conosciuti a livello nazionale, come: Tornabuoni Arte antica (Firenze), Studiolo Fine Art (Milano), Galleria Gomiero (Milano), Antichità Allegrini (Treviso), Galleria d'arte Bentivegna (Montecatini Terme), Barbara Cesaro (Padova), Mirco Spallegiani (Reggio Emilia), Optima Cecchetto (Castelfranco Veneto).

Mobili, porcellane, dipinti, statue in legno e marmo, argenterie vittoriane, oggettistica, tessuti, stampe, cornici, cristalli, arazzi, tappeti persiani di alta manifattura, gioielli, rare collezioni di vasi della cristalleria Daum di Nancy realizzati tra il 1908 e il 1910 e di vasi di Emile Gallé. E ancora molti quadri, acqueforti, litografie di artisti come Albrecht Durer, TiepoloPicassoGio PontiMiròCanalettoGuttuso, Fontana, de Pisis, Vedova, Giò Pomodoro, ma anche incursioni nel passato prossimo e nel presente dell'arte italiana.

Tra i quadri sono molti i soggetti veneti: dall'onnipresente Venezia ai meno noti scorci di Chioggia, dalle vedute padovane di Prato della Valle e del Catajo ai giardini di una nobile dimora di Massanzago, a una settecentesca prospettiva sulla padovana Porta Portello, tratteggiata da un architetto- cartografo fiorentino al seguito di Napoleone nella Campagna d'Italia.

 

 

 

 

 

 

Roberto Brumat - 347 3020664

giornalista - copywriter - comunicazione - uffici stampa - documentari

www.robertobrumat.it