La prima fiera italiana non professionale post lockdown è Antiquaria Padova 2020

INAUGURAZIONE venerdì 11 settembre 2020 alle ore 18 con parterre d’eccezione: la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, il governatore del Veneto Luca ZaiaRoberto Marcato assessore regionale alle Attività economiche, Andrea Colasio assessore comunale alla Cultura, Ennio Doris fondatore di Banca Mediolanum e per la Camera di Commercio di Padova e Padova Hall il presidente Antonio Santocono.

L’arte moderna del passato

Pittori e scultori, ma anche gioiellieri e orologiai, intagliatori e decoratori, sarti e tappezzieri: sono i maestri che dal primo Rinascimento fino al Novecento rivivono alla Fiera di Padova grazie alle loro produzioni nell’elegante mostra- mercato Antiquaria Padova, una delle più importanti in Italia.
La prossima edizione dal 12 al 20 settembre 2020 sarà la prima manifestazione ad aprire la stagione fieristica italiana per il grande pubblico dopo il lockdown. Posticipata causa Covid 19 da marzo a fine estate, la rassegna si tiene nel pieno rispetto delle regole di tutela della salute pubblica predisposte dalla Fiera di Padova per il pubblico e per gli 80 antiquari presenti con le loro collezioni (tanti quanti nel 2019): in proposito viene suggerito l’acquisto del biglietto online a 8 euro (anziché 10) sul sito www.antiquariapadova.com per evitare le file alla cassa.

L’appuntamento con la 36^ edizione è di quelli imperdibili per la qualità degli espositori antiquari tra cui spiccano nomi di primissimo piano a livello nazionale, che permetteranno ai visitatori di ammirare e acquistare testimonianze dell’arte moderna del passato, pezzi unici che raccontano la Storia avendo attraversato indenni i secoli. Tanti maestri presenti ad Antiquaria Padova, come il veneziano Gregorio Lazzarini che ebbe a bottega il giovane Giambattista Tiepolo e di cui Tornabuoni Arte Antica di Firenze propone il Mosè e il serpente di bronzo, grande tela inizialmente ritenuta di Pietro Liberi fino alla definitiva attribuzione nel 1886 da parte delle Regie Gallerie Veneziane; o il romano Francesco Ruschi tra i cui discepoli c’erano Federico Cervelli, Pietro Negri e Antonio Zanchi: di Ruschi lo Studiolo di Milano porta Il ritrovamento di Mosè (olio su tela) ricordando che l’artista del ‘600 conobbe Caravaggio e a Venezia, dove visse e tra l’altro rinnovò due teleri di Tintoretto a Palazzo Ducale, si ispirò a Paolo Veronese dando vita alla corrente dei tenebrosi (Giambattista Tiepolo ne fu seguace); tra i suoi molti lavori veneziani spicca la decorazione del soffitto della chiesa di Sant’Anna (perduto nell’800).
La mostra mercato si annuncia densa di proposte interessanti per un pubblico raffinato, capace di cogliere la qualità di suggestioni che arrivano dal Rinascimento al Novecento, con pezzi di elevato pregio artistico e storico: mobili, porcellane, dipinti, statue in legno e marmo, curiosi oggetti, tessuti, stampe, cornici, cristalli, argenti, arazzi, tappeti persiani di alta manifattura, stoviglie, gioielli.
Per molti sarà l’occasione per riavvicinarsi all’antiquariato di alto livello ed anche per ripensare a forme di investimento alternative. “Le opere d’arte non sono beni fatti in serie: vanno viste molto da vicino per cogliere le caratteristiche e i pregi della loro unicità” precisa l’ideatore e curatore della rassegna Nicola Rossi, a proposito della riapertura della fiera organizzata dalla società padovana Nord Est Fair.

Tra le centinaia di opere presenti in fiera: un’isola di San Giorgio dipinta negli anni Cinquanta da Giorgio De Chirico; un bozzetto fatto nel 1939 da Massimo Campigli per l’affresco realizzato nell’atrio del palazzo Liviano (sede universitaria di Padova) con dedica natalizia all’allora rettore Carlo Anti; un busto in marmo di Carrara dello scultore vicentino seicentesco Orazio Marinali; dipinti dei fratelli veneziani Beppe ed Emma Ciardi; olii dell’artista padovano Lino Selvatico; deliziosi ritratti femminili e maschili di Pietro Pajetta;  maestosi  quadri di Nicolò Bambini; vasi Daum (1905) e Gallè (1895); Madonna col bambino e San Giovannino del Puligo (Domenico di Bartolomeo, nato a Firenze nel 1492); mini forziere cinquecentesco di Norimberga in acciaio inciso; orecchini pezzo unico di Mario Buccellati eseguiti a Milano nel 1950 in oro 18 carati, smeraldi e diamanti; preziosa tavoletta in quercia raffigurante Volto di Cristo, attribuibile alla cerchia di Jan Van Eyck, terzo quarto del XV secolo. Ci sarà inoltre una rassegna di pittura su vetri veneziani del Settecento.

Antiquaria Padova offre poi la possibilità di conoscere le ultime tecniche di analisi e restauro delle opere pittoriche, lignee, marmoree, tessili, con consulenze e certificazioni di autenticità e diagnosi da parte di esperti presenti in Fiera; anche mediante l’approccio agli strumenti di indagine stilistico – storica sui dipinti attraverso la fluorescenza, gli ultravioletti e la microscopia ottica digitale.

Tra gli antiquari di Antiquaria Padova, alcuni tra i nomi più prestigiosi in Italia, tra cui spiccano: Tornabuoni Arte antica (Firenze), Studiolo Fine Art (Milano), Cecchetto e Prior (Treviso), Phidias (Reggio Emilia), Barbara Cesaro (Padova), Galleria d’arte Cinquantasei (Bologna), Lombardo&Partners (Torino), Ducci Roberto Dipinti antichi (Firenze – Pesaro), Fabbri Antiquariato (Mantova), Antichità Allegrini (Treviso).

Nel rispetto delle norme di sicurezza e distanziamento, Antiquaria Padova osserverà i seguenti orari: sabato e domenica 10-20, feriali 15-20. Ingresso 10 euro (per l’acquisto in cassa), ridotto 5 euro (over 65, gruppi di 10 persone, forze dell’ordine, studenti, diversamente abili, ragazzi dai 13 ai 17 anni), gratis sotto i 12 anni.

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Sinergia tra fiere venete – Sicurezza e fine delle code

Nella conferenza stampa odierna in Fiera, Con Luca Veronesi direttore generale dell’ente fieristico, Roberto Marcato assessore regionale veneto alle attività economiche, Andrea Colasio assessore alla cultura del Comune di Padova e Nicola Rossi curatore di Antiquaria Padova, ribadito il coraggio di realizzare questa prima fiera di pubblico in Italia dell’era Covid, si è parlato anche di sinergia tra fiere. In particolare Marcato ha ricordato la partecipazione alla Conferenza Stato-Regioni in cui ha chiesto interventi specifici per le fiere venete, parte importante del tessuto economico locale: “Una preoccupazione la nostra, condivisa anche da altre Regioni”. Da Marcato, che ha parlato di “rabbiosa capacità di reagire alle crisi da parte dei veneti”, è venuta la richiesta di una regia regionale per le fiere, costituendo una “fiera delle fiere” o comunque iniziando a ragionare tutti assieme sul sistema fieristico veneto, accantonando la logica della concorrenza. In proposito, ha aggiunto Veronesi, Padova e Verona stanno valutando la possibilità di creare un “incontro” fra le due realtà, anche considerando che eventuali risorse nazionali potrebbero arrivare, ma solo in presenza di un preciso progetto sinergico.

Infine l’invito a venire ad Antiquaria Padova, una fiera sicura grazie agli attenti e rigidi protocolli di sicurezza messi in atto, che tra l’altro eviteranno le code in biglietteria per chi userà il biglietto elettronico.

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Dal Cristo fiammingo al bozzetto di Campigli per l’affresco al Liviano, alla tela dell’allievo del Ghirlandaio. Tante opere d’arte accanto a mobili e oggetti

Dagli 80 selezionati espositori in massima parte italiani, con due importanti eccezioni – un orafo inglese e un antiquario svedese – ecco alcune delle suggestioni anticipate nel catalogo virtuale della mostra.

Tra le espressioni del primo Rinascimento vi è un Volto di Cristo, in arrivo da Fabbri Arte di Mantova, realizzato nella seconda metà del Quattrocento su tavoletta in quercia da un pittore della cerchia del fiammingo Jan van Eyck, considerato il miglior artista nord europeo del suo tempo, a cui si deve il perfezionamento della pittura ad olio; dallo stesso antiquario anche un raro volto di Medusa finemente incisa su ambra e un’importante credenza in noce intarsiata a inizio Seicento da un ebanista veneziano. Del 1520, proveniente da Antichità Romano Ischia di Riva del Garda (TN) la Madonna con Bambino e San Giovannino di Domenico Puligo (nato a Firenze qualche mese prima della scoperta dell’America) allievo del Ghirlandaio e amico di Andrea del Sarto che ne influenzò molto lo stile.

Da Marco Baruffi di Mantova il busto virile in marmo bianco di Carrara attribuito a Orazio Marinali, scultore nato a Bassano del Grappa nel Seicento, che assieme ai fratelli minori Francesco e Angelo, operò a Venezia, Bassano, Verona, Crema, Brescia, Treviso e Padova dove decorò la basilica di Santa Giustina. Sue sculture si trovano a Londra e all’Hermitage di San Pietroburgo. Tra i molti esempi del Settecento, è presente una mostra sulla pittura su vetro nel secolo d’oro della Serenissima.

Ottocentesche due rarità portate da Li Volsi & Sostero di Treviso: un Samovar portoghese a larghe zampe in argento e ebano e un anello inglese di inizio secolo con 9 diamanti da 9 carati; due vasi decorati della cristalleria Gallè di fine Ottocento (delle stesse serie si ammirano due esemplari nei musei di Nancy e Dusseldorf) ed uno Daum (1905) arrivano da Art Decoratif di Roberto Centrella – Roma Fiumicino. Del 1839 il candelabro-centrotavola d’argento realizzato dall’argentiere Benjamin Smith su commissione dell’Institut of British Architect, illustrato in Fiera da Silver & Silver di Bologna.

E tra i molti esempi artistici del ‘900 Tornabuoni Arte Antica di Firenze presenta un’Isola di San Giorgio anni ’50 di Giorgio de Chirico e il bozzetto per l’affresco del Liviano (Università di Padova) – olio su carta su tavola – che Massimo Campigli nel 1938 presentò al rettore magnifico come risulta dalla dedica: al professor Carlo Anti in ricordo di Campigli Natale 1939. Ci sono anche delle immagini lagunari, testimonianze dei fratelli veneziani Ciardi – Emma e Beppe – attivi tra ‘8 e ‘900, portate dalla Galleria Mason di Padova. Nella Milano del 1950 Mario Buccellati, orafo che tra i clienti ebbe Vaticano, Casa Savoia e l’amico D’Annunzio, realizzò un paio d’orecchini in oro 18 carati con smeraldi e diamanti, che Silver & Silver di Bologna presenta ad Antiquaria Padova.

Tra i tanti omaggi alla regione ospite sono presenti una maternità in terracotta dello scultore padovano Luigi Strazzabosco (classe 1895), Fiori alchechengi del pittore trevigiano Giovanni Barbisan figlio d’arte, la Festa delle matricole del padovano Fulvio Pendini portati da Antiquario Buzzanca di Padova, e da Galleria Nuova Arcadia di Padova le opere Giovane fanciulla del 1912 e Bice dedicato alla figlia nel 1920, realizzate da Lino Selvatico, che nel 1899 partecipò alla III Internazionale d’arte veneziana con un ritratto dello zio Giovanni Bordiga presidente dell’Accademia di Belle Arti e futuro fondatore dello IUAV. L’autore vanta un autoritratto nelle collezioni del Quirinale dopo l’acquisto da parte di Casa Savoia, mentre un ritratto del re di Spagna che Alfonso XIII amava, andò perduto con la guerra civile.

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B.l.g. Antichità Barbara Cesaro propone Antichi riflessi, una mostra sui vetri veneziani del ‘700

La mostra Antichi riflessi propone una selezione di dipinti su vetro e vetri incisi, realizzati a Venezia nel XVIII secolo, raccolti in collezione nell’arco di molti anni di appassionate ricerche da un privato collezionista che ha custodito gelosamente queste preziose opere e che ora ha deciso di esporre.

La tematica della collezione è il vetro, prezioso materiale usato in laguna per realizzare come vasi, bicchieri, lampadari e altro o come supporto per dipinti; la pittura su vetro viene realizzata in controparte ed è una tecnica molto antica introdotta nel Medioevo per le icone bizantine e che trova la sua fortuna in tutta Europa fino alla fine del Settecento. I dipinti sono realizzati su lastre di dimensioni ridotte e la composizione a volte ha un aspetto naif. La tecnica è molto impegnativa, richiede mano ferma ed esperta per stendere i colori uniformemente in modo che l’immagine venga vista in trasparenza attraverso il lato opposto del vetro. Serve poi un costante controllo della composizione e non sono ammesse correzioni.

Come gli specchi incisi “alla ruota” proposti in questa mostra, erano prodotti in piccole dimensioni, raffigurano immagini sacre e sono incorniciati da sontuose cornici in legno intagliato e dorato. La tecnica dell’incisione su vetro si realizzava con una ruotina di pietra abrasiva o di metallo (ripresa dalla lavorazione delle pietre dure e del cristallo di rocca) venne importata a Venezia da incisori tedeschi a fine Seicento.

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Diagnosi scientifica rapida per scoprire i segreti dei dipinti

Il centro di consulenza e diagnostica per i Beni culturali C.S.G. Palladio di Vicenza, presenta le sue nuove indagini stilistico – storiche rapide e non invasive sui dipinti, praticate con strumentazione portatile o in laboratorio.

Le analisi (con strumenti portatili) riguardano la fluorescenza XRF per il riconoscimento dei pigmenti sulla base degli elementi chimici presenti; l’osservazione in luce ultravioletta per individuare firme nascoste, ritocchi, vernici; l’acquisizione di immagini in microscopia ottica digitale per analizzare le modalità esecutive del quadro o dell’affresco. Il risultato viene elaborato e commentato da esperti in chimica dei beni culturali e in storia dei materiali e delle tecniche artistiche, che entro un giorno lavorativo redigono un giudizio di attribuzione dell’opera a un’epoca e a un ambito geografico, esprimendo un parere sulla possibile autenticità e sull’eventuale necessità di ulteriori approfondimenti scientifici.

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Gli espositori da 28 città italiane e 3 straniere

Il numero più alto di antiquari partecipanti all’expo proviene dal Veneto, con 32 espositori (14 di Padova, 6 di Treviso, 5 di Venezia, 4 di Vicenza, 2 di Verona e uno di Rovigo); seguono la Toscana con 10 (4 di Firenze, 2 di Livorno, poi da Arezzo, Lucca, Prato, Pisa), la Lombardia con 11 (7 di Milano, 2 di Mantova e poi di Brescia e Como), 6 arrivano dal Piemonte (5 di Torino e uno di Asti), 5 dall’Emilia Romagna (2 di Reggio Emilia e di Bologna, poi Ravenna), 2 da Roma, Napoli, Pesaro e Urbino; e ancora da Trento, Palermo, Catania, Lecce. Le presenze estere sono quelle di Gran Bretagna, Repubblica di San Marino, Svezia.

DA PADOVA: Stampe Antiche Buzzanca, Barbara Cesaro, Idee del tempo Antichità, Galleria Nuova Arcadia, Galleria Mason, Dottor Federico Andrisani, Moji Gallery; Antichità e Restauri Missiaglia Leandro e Paride (Casale di Scodosia), Ambrosi (Monselice), L’arte veneta- antitarlo a microonde (San Martino di Lupari), Milani Antichità (Solesino), Rocchetto Antichità (Solesino), Antichità Davide (Saletto di Montagnana), Antichità Biasio (Abano).

DA TREVISO: Li Volsi & Sostero- Argenti Antichi, Antichità Allegrini, Optica Cecchetto Antiquariato, Cecchetto e Prior Alto Antiquariato (Asolo e Castelfranco Veneto), Furlanetto Stampe antiche (Carbonera), The Art Master (Castelfranco).

DA VENEZIA: Antichità Zanutto, Roberto Ferruzzi, Cornici Bianco di Vio Annamaria (Martellago e Mestre), Antichità Anna De Marchi (Mestre), Ambientazioni Carraro (Mellaredo).

DA VICENZA: Antichità Palladio, Galleria Berga, Matheus, Lifeanalitycs.

DA VERONA: Campagnola Restauro, Della Scala Antichità (Pescantina).

DA ROVIGO: Antichità Morello (Badia Polesine).

DA FIRENZE: Rosy Bleu Gioielli, Antichità Tornabuoni, Antiqua Firenze, Ducci Roberto.

DA LIVORNO: Raffaello Pernici- Best Ceramics (Rosignano Marittima).

DA AREZZO: Studio Pivuelle (San Giovanni Valdarno).

DA LUCCA: Arte Giò Art.

DA PISA: Rebechi Giovanni.

DA PRATO: Vannucchi Arte.

DA REGGIO EMILIA: Antichità La Bagatelle, Phidias Antiques.

DA BOLOGNA: Galleria d’arte Cinquantasei, Silver & Silver.

DA RAVENNA: Antiqua Ricami d’epoca (Lugo di Romagna)

DA MILANO: Mirco Cattai, Studiolo, Paolo Pisani, Art Corner, Casati Arte Contemporanea, Cairo Editore – Antiquariato, Galleria Nicola Quadri

DA MANTOVA: Marco Baruffi, Fabbri Arte (Canedole – Roverbella).

DA BRESCIA: Barbieri (Orzinuovi)

DA COMO: Antichità Il Castello (Mornasco)

DA TORINO: Lombardo & Partners Antiques, Francesco Obligato Arte antica, Casati Arte Contemporanea, Archivio Nunziante (Giaveno), Antichità Rita Tuci (Trana).

DA ROMA: Roberto Centrella Art Decoratif (Fiumicino, Roma), Mirar Point.

DA NAPOLI: Sapore d’epoca, Stella d’Orlando gioielli d’elite (Torre del greco).

DA PESARO E URBINO: Ducci Roberto – Pesaro, B & Facchini (Fano).

DA PALERMO: Nicolò Vullo Antichità.

DA CATANIA: Galleria La vite.

DA LECCE: Ship in Navigare nell’arte.

DA TRENTO: Antichità Romano Ischia (Riva del Garda).

 

GRAN BRETAGNA: Karma Pearls – Londra.

REPUBBLICA DI SAN MARINO: Casa d’Aste Sammarinese.

SVEZIA: Odisseus – Nacka.

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Antiquariato oltre i 150 anni, d’epoca il resto

Per fare un po’ di chiarezza. Appartiene alla categoria antiquariato un manufatto più vecchio di 150 anni, altrimenti è d’epoca. Esiste poi quello che definiamo modernariato e si riferisce al periodo che va dal 1945 agli anni Sessanta. Infine c’è il vintage, l’oggetto di culto che ha oltre 20 anni di vita. Diverso il caso del retrò, che non è altro che un oggetto moderno realizzato con chiare influenze stilistiche del passato (gusto retrò).

A grandi linee quindi si può riassumere che ciò che è datato i primi anni dello Stato Italiano (1861) è d’epoca, mentre il prima è d’antiquariato. Vengono tuttavia considerati antichi anche i manufatti del primo Novecento, se realizzati a mano seguendo tecniche artigianali ottocentesche.

Il piacere di tenere in casa le espressioni del passato è antico. Nella Roma classica ad esempio si collezionavano l’arte dei maestri greci che successivamente venne copiata e poi reinterpretata (dando vita a quello che oggi chiamiamo retrò). Presso i Latini la parola antiquario indicava il maestro che insegnava a leggere e scrivere la lingua classica.