Ultimi giorni di Antiquaria Padova, la mostra- mercato che per prima ha aperto la stagione fieristica italiana del dopo lockdown e che rappresenta una delle principali manifestazioni del settore. Sono davvero tante le rarità e curiosità che 80 antiquari propongono (dal 12 al 20 settembre) alla Fiera di Padova ad un pubblico di collezionisti, amanti dell’arte e semplici curiosi. I temi spaziano dall’Alto Medioevo al Novecento, con pezzi che valgono anche alcune centinaia di migliaia di euro. All’ingresso al padiglione i visitatori entrano in contatto con i professionisti del restauro dei quadri e con le più sofisticate tecnologie di analisi di dipinti e affreschi che possono essere provate anche su opere portate da casa; con dimostrazioni di riparazione dei tappeti persiani e con il servizio di lotta ai tarli mediante le microonde. E poi un tuffo nelle più diverse espressioni artistiche di tutti i tempi (europee e asiatiche): mobili, dipinti, porcellane, statue, oggetti, tessuti, stampe, cornici, cristalli, lampadari di Murano, argenti, arazzi, tappeti di alta manifattura, stoviglie, gioielli. Tutti prodotti certificati e garantiti.

Arredi del Seicento, ma soprattutto del Settecento italiano, tele di pittori rinomati, di scuole e di maestri di bottega; ma ci sono anche antiche cineserie come una scatola da cucito in avorio di fattura veneziana o un enorme porta gong thailandese di fine Settecento in legno dorato e specchi, che il titolare di Antichità e Restauri Leandro e Paride Missiaglia di Casale di Scodosia (Pd) comprò molti anni fa a Milano nella gioielleria dove Liz Taylor aveva acquistato il porta gong gemello; Milani Antichità di Solesino (Pd) propone a 8.000 euro una coppia di divanetti veneziani del Settecento e una Madonna penitente del Padovanino (15.000 euro) dipinta tra il 1616 e il 18.