NATURE MORTE

XVII – XX SECOLO

 

Presso lo stand di Antichita’ Cesaro

riviera Paleocapa 2/a

35141 Padova – 0498757266

www.antiquariatocesaro.it

 

La natura morta è un genere pittorico che usualmente presenta oggetti inanimati che possono essere vegetali come fiori o  frutta oppure oggetti di uso quotidiano o strumenti musicali o scientifici, o anche animali morti. La natura morta si configura come genere autonomo solo all'inizio del XVII secolo,  a differenza delle esperienze figurative precedenti dove in un dipinto di figura, l’oggetto che faceva parte della composizione e simboleggiava qualcosa e non era fine a se stesso come dal Seicento in poi quando il genere si afferma con un suo ruolo preciso nell’ambito dei generi pittorici in tutta Europa.

E’ sicuramente nel Nord dell’Europa che la natura morta diventa tema  preferito, nella pittura fiamminga e tedesca infatti  la religione protestante vietava di ritrarre figure religiose così gli artisti si specializzarono in altri generi pittorici cosiddetti minori come il paesaggio, la natura morta e il ritratto. Il successo in breve si diffonde in Francia come in Spagna e in Italia dove come è noto la prima natura morta fu eseguita da Caravaggio intorno alla fine del Cinquecento, la famosa Canestra di frutta realizzata con vivido realismo; l’artista inseriva spesso nei suoi dipinti strumenti musicali, ceste di frutta a cui dava la stessa importanza che avevano le figure e questo fu imitato e richiesto dalla committenza tanto che alcuni artisti si specializzarono diventando famosi esclusivamente specializzandosi nel dipingere fiori, animali, frutta.

il soggetto più apprezzato furono sicuramente i fiori che rappresentavano per gli artisti la possibilità di dimostrare la propria abilità e tecnica minuziosa e ricercata con valore decorativo o scientifico soprattutto nel Seicento e Settecento con lo spirito anche di catalogo scientifico si notano sempre composizione ricche di generi floreali diversi a volte esotici e rari ritratti dal vero e non, composti in preziosi vasi sbalzati su sfondi scuri o con ricchi tendaggi.

La raccolta di dipinti in mostra presso lo stand 88 fa apprezzare l’evoluzione del genere ‘natura morta’ nei secoli dal XVII con le opere dei lombardi Gianlisi e Fieravino che puntano su colori vivaci e ambientazioni decorative per arrivare, attraverso la luminosità settecentesca di Guardi, alla composizione minuziosa e raffinata del padovano Jacopo Acqua e alla pittura espressionista di Lotte Frumi artista ebrea che trova rifugio a Venezia.